Il 2012 e il 2020/21 sono anni che hanno lasciato un indimenticabile segno nel personale medico e sociosanitario di Villa Ranuzzi.
Sono anni in cui la residenza per anziani si trova a vivere una forte emergenza ma soprattutto anni in cui la struttura dimostra di avere una capacità di risposta straordinaria offrendo accoglienza, cure e assistenza di ogni tipo ad una fetta numerosa e comunità di pazienti fragili.
Due anni, il 2012 e il 2020, proseguendo oggi nel 2021, accomunati dal sacrificio e dal grosso sforzo messo in campo, in modo volontario e unitario da tutto il personale (medici, infermieri, OSS e tutti gli operatori socio-sanitari) della CRA Villa Ranuzzi, associata del Consorzio Colibrì.
Una CRA che, in linea con le scelte della Direzione, continua a grande prova di resilienza, spalancando la porta a chi per emergenza abbia mai “bussato” come riporta l’articolo del 29 maggio 2012 di Repubblica Bologna.
Oggi la Pandemia da Covid-19 ha portato la struttura per anziani di via Casteldebole, verso una conversione completa e complessa di due reparti ospedalieri, arcobaleno ed arancione, per accogliere e riabilitare pazienti fragili.
Un parallelismo se vogliamo, con il 2012, quasi 9 anni prima, quando Villa Ranuzzi apriva i cancelli a pullman e ambulanze con a bordo 74 ospiti della casa per anziani di Cavezzo, che impauriti e privi di beni di necessità, sfuggivano al terremoto che nel 2012 colpiva l’Emilia e la stessa struttura dove erano alloggiati.
In entrambe le situazioni, lontane tra loro ma simili per grado di complessità, Villa Ranuzzi c’era e si è presa CURA:
Ecco le parole del Rag. Lorenzo Orta sul Resto del Carlino di Bologna – anno 2012: «Sono stato contattato alle 14 e in due ore abbiamo riattivato quest’area della residenza, in fase di restauro, grazie al lavoro di cento persone tra medici, infermieri e facchini».
Ed ecco le parole del dott. Averardo Orta, oggi, alla luce dell’attuale condizione pandemica:
«Villa Ranuzzi è storicamente abituata al sacrificio, a prestare soccorso e cure mediche. Continueremo a mettere in campo tutti i mezzi e le competenze sanitarie in sinergia in rete con il territorio per assicurare tutela e sicurezza alle persone fragili»